Il recente decreto emanato dal Governo nell’ambito del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR D.L. 19/2024) mira a contrastare e sanzionare le pratiche illecite nel settore degli appalti e della somministrazione di manodopera. Questo provvedimento risponde a una crescente preoccupazione riguardante la diffusione di appalti irregolari, inclusi fenomeni come la somministrazione abusiva di lavoro, gli appalti illeciti e il distacco non regolare, che possono avere impatti negativi sia sulle condizioni di lavoro e sulla concorrenza nel mercato.
Una delle principali innovazioni introdotte dal decreto è la definizione chiara di cosa costituisce un appalto “genuino”. Si considera genuino un appalto in cui l’appaltatore agisce come imprenditore autonomo, gestendo un’organizzazione produttiva propria e assumendosi i rischi legati all’opera o al servizio pattuito. D’altro canto, si parla di interposizione illecita di manodopera quando l’interposto fornisce solo la propria manodopera senza assumersi i relativi rischi imprenditoriali. Questa pratica è considerata illecita in quanto solo le Agenzie del Lavoro autorizzate dal Ministero possono effettuare la somministrazione di lavoro.
Le sanzioni (previste dall’articolo 18 del D.Lgs n. 276/2003) sono state aggravate per gli appalti non genuini, che sono entrate in vigore dal 2 marzo 2024. Tali sanzioni possono includere:
- l’arresto fino a un mese o un’ammenda di 60 euro per ogni lavoratore impiegato e per ogni giorno di lavoro (sia per l’utilizzatore che per l’appaltatore illegittimo).
- un aumento del 20% degli importi delle sanzioni in caso di recidiva, ovvero se il datore di lavoro è stato sanzionato penalmente per gli stessi illeciti nei tre anni precedenti.
Altra importante novità è l’estensione della responsabilità solidale tra committente e appaltatore, per i trattamenti retributivi e previdenziali dovuti in relazione: al periodo oggetto di appalto, a tutti i casi di appalto e distacco privi dei requisiti di legge e casi di somministrazione irregolare.
Queste misure, se da un lato mirano a scoraggiare pratiche illecite e a tutelare i diritti dei lavoratori, dall’altro pongono un’enfasi significativa sulla necessità per le aziende di condurre una rigorosa valutazione dei loro appalti attuali e di adottare precauzioni adeguate per evitare violazioni delle norme e le relative conseguenze sanzionatorie. Si tratta di un passo importante verso la promozione di una maggiore trasparenza e legalità nel settore del lavoro e degli appalti.
Staff Contec Aqs